Nell’antica Roma, così come in Grecia, le donne usavano curare il proprio aspetto con l’aiuto di veri e propri cosmetici.
Inizialmente, le donne romane usavano curare la propria igiene solo con acqua e delicati profumi: era infatti abitudine non appesantire i propri lineamenti, lasciando il viso libero da contaminazioni esterne.
Già i poeti romani non vedevano di buon occhio le donne che usavano truccarsi e, nelle loro poesie, erano soliti deriderle, come può capitare oggi con trucchi troppo eccessivi e poco delicati. Se il trucco veniva usato per camuffare i lineamenti, era considerato non appropriato e, quindi, deriso.
Con gli anni, la libertà delle donne romane crebbe, fino a divenire consueta abitudine l’uso del cosmetico. Le donne facoltose potevano permettersi prodotti adatti alla loro bellezza, mentre le altre usavano ciò che la natura offriva loro in maniera grezza.
Nei recenti scavi archeologici sono stati ritrovati diversi contenitori, che all’epoca servivano proprio per contenere creme e prodotti di bellezza di varia natura. Come in molte altre civiltà del passato, gli occhi erano quelli che ottenevano maggiore risalto.
Le sopracciglia venivano scurite ed allungate, proprio come facciamo oggi, con l’aiuto di un bastoncino sottile su cui veniva posto del carbone o mina di piombo. Gli occhi venivano contornati con un composto speciale, creato garzie alle formiche abbrustolite, che potevano dare l’effetto di un kohl.
Il colore nero era molto usato anche per creare dei piccoli nei finti, molto di moda all’epoca.
La pelle veniva curata con speciali creme, create da un mix di alimenti, come il latte ed il miele: la crema così composta veniva spalmata sull’epidermide, almeno una volta al giorno e serviva a rendere la pelle liscia e luminosa.
Esistevano anche le creme depilatorie, create con l’aiuto di olio, pece e resine naturali ed usate sempre dopo il bagno quotidiano.
I capelli venivano curati con speciali balsami, creati con l’aiuto delle erbe profumate.
La pelle del viso doveva essere bianca, per questo veniva colorata con un impasto di argilla e biacca. Le palpebre venivano colorate con i pigmenti naturali, ottenuti dalle piante, ed i colori più usati erano il verde ed il rosso.
La bocca veniva colorata con l’aiuto del minio, con il quale si producevano veri e propri rossetti.
Infine, i profumi: erano molto usati sia dalle donne che dagli uomini, soprattutto se provenienti da famiglie agiate. Per produrli, venivano usate sostanze derivate dai fiori e dalle piante comuni.
In generale, le donne dell’antica Roma amavano il mondo della cosmetica e non mancavano di farne uso nella quotidianità, oltre che nelle occasioni speciali.
Nella prossima tappa, vedremo come la cosmetica aveva già preso piede anche in India, continente misterioso quanto affascinante.
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